Il medico di famiglia sottopone al paziente un questionario da compilare. È il primo passaggio che conduce alla visita medica patente vera e propria e serve per ottenere il primo certificato. L’aspirante patentato deve dichiarare se soffre di problemi cardiocircolatori, diabete mellito o di epilessia. Oppure di malattie articolari, urogenitali o del sangue. Allo stesso tempo deve rivelare se è alle prese con patologie mentali, neurologiche ed endocrine. Così come con malattie visive evolutive, linfomi, sindromi emofiliche o leucemie. Ogni dettaglio deve essere indicato, anche eventuali dipendenze da sostanze psicotrope, alcol o droghe. Alla base di questo particolareggiato questionario c’è l’intenzione di assicurare la sicurezza stradale. Ciò è possibile solo se la guida di un’auto è affidata a persone in salute nel fisico e nella mente. Se i risultati sono positivi, il medico rilascia il certificato anamnestico.